Senza Cornice - 16 Poesie senza titolo


SENZA CORNICE

16 Poesie senza titolo


I
Prova a toccare lo specchio
Affondare lo sguardo nello specchio
Al contrario
lo sguardo che ti osserva
ti dice chi sei
nella nebbia che azzera
e finalmente si è.

II
Sono ai margini
Sono ai margini del mondo
Si direbbe che io non esista
Se non, forse
in qualche memoria,
occupata dai propri dati.

III
Tutto appare privo di Anima
Figurine
agitate fermentate
che agiscono
Nessun calore
Questo appare.

IV
Ricolmo di zaffiri
Versati là
Forse un nascondiglio
L'onda ricopre
Ricolmo di bagliore
Acqua e sale ora.

V
Se non possono essere le mie dita
Se non è permesso alle mie ciglia
Che almeno sia il vento
Che almeno siano i miei pensieri.

VI
Cosa resta?
Io non volevo lasciare nulla
Non aspiravo all'immortalità avrei voluto solo
soltanto
solamente
niente di più
ma almeno l'aria
qualcosa di fresco da respirare
quello me lo auguravo si
Resta qualcosa
Note che vibrano
Parole disperse
Note e parole che si posano qual e là
Come polline
Come farfalle.

VII
Non posso dire ad alta voce per non offendere
chi soffre suo malgrado
Ma io che potrei, io che avrei
non mi è dato

VIII
Lo zuccherino come ai cavalli
La consolazione per un animale da soma
L'avarizia
Senza rispetto per chi davvero non può scegliere

IX
Il parlare per dare suono dove non serve
La musica dei giorni
delle ore oppresse
I pensieri
dei clandestini
quelli rimangono
Il parlare per non dire
per occupare i minuti
pesanti
minuti pesanti
Parlare per fuggire via
per ritrovare il silenzio
la musica perduta.


X

Una coloritura sospesa

Frammenti di terra e aria
Di acqua e fuoco
mescolati in disordine
Toni incomprensibili
Spaventosi
perché troppo accesi
come i sensi drogati
come i sensi innocenti
come gli angeli
come gli Dei
che gia sanno
che hanno gia visto
che hanno gia
che hanno gia perduto
Essere di un colore di Altrove.

XI
Quei fiumi sotterranei
A volte riemergono al Sole
a volte si nascondono
Chiudere porte e finestre
Chiudere gli occhi
Chiudere le orecchie
Scendere giù
dove le fiaccole illuminano i pensieri
Le rocce
Lasciare tutti fuori
anche me
Magari anche le lacrime che non ho
Aspettare
E forse uscire
Forse no.

XII
Vorrei essere lì con te
Il giorno della tua partenza
Vorrei essere lì per salutarti
Almeno per salutarti
Vorrei essere lì quel giorno
Almeno in quell'attimo
Perché tutto rimanga
scolpito negli occhi e nel sorriso.

XIII
Scava vorticosamente
mangiando ogni cosa
L'involucro si assottiglia
Proteggendo malamente
Il vuoto
L'abisso
Che risucchia
In cui tutto precipita
In un eco sordo.

XIV
Troppe notti prima dell'alba
L'ora più scura
Infinita si allunga come un'ombra
fino al giorno che non arriva mai
che si allunga fino a coprire l'ora successiva
in un silenzio opprimente
verso una voragine rapace
che ingoia ogni speranza
Troppe notti senza Luna e senza Stelle
Vorrei poter dormire
Un sonno infinito
Almeno quello.

XV
Non c'è nessuno
Pianeti abitati da sassi prosciugati
Nessun visitatore a cui chiedere
Una pallina colorata di Cielo persa fra le illusioni di mondi lontani
ruota carica del suo peso e dei suoi sogni
Niente oltre la nebbia del Sogno.

XVI
Inglobata in un vuoto pneumatico
Un alone gommoso
Invisibile
mi accompagna geloso
Una guaina invisibile
solida
appiccicosa
mi circonda
La voce
Il segno
Loro perforano l'aspetto come luce
S'irradia
Ma nulla si avvicina
Se non per istanti rubati
alla mia anima in esilio.

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